Il Rublo ha retto. Il petrolio ha retto. In Russia non si è visto il panico che si è visto in Ucraina (assalto violento ai supermercati). Punto e a capo. Anche se la storiaccia della nuova guerra fredda pare ben lungi dall’essere finita, i traders liberisti compulsivi che fino a nemmeno un mese fa scrivevano gongolando della fine della Russia sono rimasti a bocca asciutta. Se poi si sono messi a shortare petrolio a 44 credo che abbiano anche prosciugato il conto. Micidial segue le vicende di Putin e l’allegra brigata ex sovietica con forte simpatia, ma se la Russia darà segni di cedimento sotto le martellate di Soros non esiteremo a metterci il berretto da shortisti. Per il momento non ci pare proprio il caso e finora ci è andata bene, molto bene, nella lettura macroeconomica.
Vediamo di capire intanto perché Putin non è crollato dopo il violento attacco finanziario subito da Soros (perché è di questo che si tratta…)
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La Russia ha tante di quelle materie prime da usare petrolio al posto dell’acqua della doccia e il gas per pompare le ruote delle biciclette. L’economia manifatturiera va a petrolio. Certo, possiamo anche usare i pannelli solari e le pale eoliche, ma queste ultime sono quelle che girano di più a mio nonno quando vuol far partire un trattore o un tornio a luce solare.
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La Russia ha risorse alimentari praticamente infinite a fronte di una popolazione meno numerosa delle vicine India e Cina.
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La Russia ha – al suo interno – regioni grandi come l’Europa – di cui non conosciamo nemmeno il nome, ma ricche di materie prime. La Jacuzia ha 3 milioni di metri quadrati ed è la più grande unità amministrativa del mondo. Alzi la mano chi aveva già sentito parlare della Jacuzia prima di questo pezzo (… Giulietto Chiesa là in fondo: ti ho visto, ti ho visto)
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Il finanziere americano Soros e la cricca di wall street non è la prima volta che affondano un paese. C’erano riusciti con Eltsin, proprio in Russia, hanno ottenuto ottimi risultati affossando la sterlina e anche la lira fu fatta uscire dal sistema sme negli anni ’90, timidi tentativi furono fatti anche contro l’euro merkelliano. Insomma, chi sa di economia sa che andiamo a votare per finta perché comandano questi qua. Ma noi siamo delle mezze seghe… PUTIN NO! Putin è uno stratega che usa la tecnica del go, quella dell’arte della guerra di Sun Tzu. Strategia usata con profitto in Siria e in Crimea. Obama, invece, gioca a scacchi… MOOOOOLTO meno efficace del go, in guerra.
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Se è crollata la Russia di Gorbaciov e di Eltsin perché non dovrebbe crollare quella di Putin? Certo che può crollare, ma non perché quel diversamente giovane di Soros attacca, bensì perché il leader Putin crolla nei consensi. Ebbene, con la vicenda di Ucraina creata ad arte dall’occidente filoamericano è accaduto esattamente il contrario, “la maggior parte dei russi lo considera uomo dell’anno, secondo un sondaggio condotto dall’istituto indipendente Levada Center. Il capo dello Stato primeggia in questa classifica dal 1999, ma quest’anno (2014) è stato nominato da un numero record di persone: il 57%, secondo il quotidiano Izvestia”. Amici che sono andati in Russia per lavoro mi parlano di un 100 per 100 dei consensi, in pratica
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