
Ogni tanto il Sole24Ore fa più ridere di Cuore o del Vernacoliere. Dopo averci sfraccellato gli ammennicoli con l’incubo dello spread, ora il maggior quotidiano finanziario d’Italia pubblica uno studio dove URLA che i mutui per le case non sono mai stati così bassi. Il report non è affatto di bassa qualità, perchè prende in esame i maggiori gruppi bancari italiani e li mette in tabella. In estrema sintesi, secondo il Sole, i mutui a tasso variabile per acquistare la casa in Italia hanno una forbice che va dall’1,20 all’1,40 per cento. I tassi fissi, invece, possono andare dall’1,80 ad un massimo del 2 per cento.
Ricordo, per chi non lo sapesse, che il tasso variabile è quel tasso che la banca fornitrice del credito chiede al cliente sulla scorta dell’andamento dei valori dell’indice Euribor e che a sua volta dipende del tasso ufficiale fissato dalla Bce e dai prestiti concessi dalle altre banche in Europa, mentre il tasso fisso si riferisce ad una media ponderata dei valori euribor-eurirs cristallizzati al momento della stipula del contratto di mutuo. Come sanno anche i sassi, lo spread, cioè la differenza tra il rendimento dei btp italiani ed i bund tedeschi, non è correlato all’euribor. Come recita la Bibbia dei liberisti italiani:
Queste cose, che sanno tutti gli economisti onesti, sono state rovesciate dai media nei mesi scorsi, con lo spread tornato ai livelli del 2013, e cioè a quota 300. Ora il Sole fa ulteriore chiarezza, e occorre riconoscerlo. Lo spread, infatti, è cresciuto dell’1 per cento in più rispetto allo scorso anno, e si mantiene su livelli alti. Mentre scrivo, ad esempio, è a quota 253 punti. Ma i mutui sono a minimi storici, come riporta il quotidiano di confindustria, e dunque era una bugia che sarebbero saliti i costi dei mutui, come ripetuto su micidial fino alla nausea. Ora abbiamo tutti i dati che lo comprovano.
L’atteggiamento della carta stampata su questo argomento è consolante. Significa che la satira non è morta.
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